La presenza di rilevanti quantità di nitrati nell’ acqua è un preciso segnale di inquinamento. È diventato un problema sempre maggiore con il passare degli anni causato dall’ uso sempre più massiccio di fertilizzanti in agricoltura, nonchè a causa del deterioramento del sistema fognario. Sono soprattutto stomaco ed intestino a pagarne le conseguenze.
Di per sé stessi i nitrati non sarebbero dannosi per la salute, ma lo diventano perché, in seguito a reazione chimica, si trasformano in nitriti nell’organismo e, durante la digestione, si possono trasformare in nitrosammine, composti potenzialmente cancerogeni. I nitrati tendono ad accumularsi anche nelle verdure e sono aggiunti alle carni e agli insaccati perché impediscono la formazione del botulino.
Oltre al rischio cancerogeno, i nitrati possono essere responsabili di intossicazioni acute, soprattutto nei soggetti più sensibili con scarsa acidità gastrica, come lattanti, che rischiano di assorbire nitrati attraverso l’acqua utilizzata per la preparazione del latte artificiale, e donne in gravidanza. Per sconfiggere i nitrati, è necessario evitare la bollitura dei cibi, che di fatto aumenta la concentrazione di nitrati.
Con queste considerazioni è inevitabile utilizzare ai fini alimentari, e soprattutto nell’ alimentazione del bambino, acqua priva di cloro e nitrati.